CONTRASTO
ALLE INTIMIDAZIONI AI DANNI DEGLI AMMINISTRATORI LOCALI
Il disegno di legge in titolo, d'iniziativa della senatrice Lo Moro e altri, nasce dal lavoro svolto dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni ai danni degli amministratori locali che, costituitasi all'inizio di questa legislatura, ha concluso la propria attività il 26 febbraio 2015.
Il disegno di legge in titolo, d'iniziativa della senatrice Lo Moro e altri, nasce dal lavoro svolto dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni ai danni degli amministratori locali che, costituitasi all'inizio di questa legislatura, ha concluso la propria attività il 26 febbraio 2015.
Dai
lavori della Commissione è emersa la necessità di approntare strumenti di prevenzione e contrasto di una
condotta che, pur attraverso diverse modalità di attuazione, ha come unico
scopo la volontà di intimorire e condizionare l'attività di un singolo
componente di un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, arrecando,
pertanto, un danno al regolare andamento della amministrazione pubblica.
Il
testo votato dell'Assemblea in data 8 giugno introduce alcune modifiche
rispetto al testo licenziato dalla Commissione Giustizia.
In
particolare:
l'articolo
1 reca modifiche all'articolo 338 del codice penale in materia di violenza o
minaccia ad un corpo politico, amministrativo o giudiziario, poste in essere al
fine di impedirne o turbarne comunque l'attività, estendendo la pena della
reclusione da uno a sette anni anche ai casi di violenza o minaccia ai singoli
componenti del predetto corpo politico e amministrativo o giudiziario, nonché
ai singoli componenti di una qualsiasi
pubblica autorità costituita in collegio. Inoltre, la medesima pena si applica
a chi ponga in essere condotte intimidatorie al fine di ottenere, ostacolare o
impedire il rilascio o l'adozione di un qualsiasi provvedimento, anche
legislativo o che ponga in essere le predette condotte a causa dell'avvenuto rilascio
o adozione dello stesso;
L'articolo
2 modifica l'articolo 380 del codice di procedura penale estendendo l'arresto
obbligatorio in flagranza anche alla fattispecie delittuosa di cui all'articolo
338 del codice penale;
L'articolo
3 introduce nel codice di procedura penale l'articolo 339- bis che prevede una circostanza aggravante speciale nei delitti di
lesione personale, violenza privata, minaccia
e danneggiamento nel caso in cui le condotte poste in essere abbiano natura
ritorsiva ai danni di un componente di un Corpo politico, amministrativo
o giudiziario a causa del compimento di un atto nell'adempimento del mandato,
delle funzioni o del servizio. In tali casi le pene previste per ciascuna delle predette fattispecie sono
aumentate da un terzo alla metà.
L'Assemblea
ha approvato, inoltre, l'emendamento 3.0.200
Cappelletti che introduce la
circostanza aggravante speciale di cui al nuovo articolo 339-bis tra le ipotesi
di non punibilità di delitti privati contro la pubblica amministrazione,
qualora il pubblico ufficiale o
l’incaricato di un pubblico servizio ovvero il pubblico impiegato abbia ecceduto
con atti arbitrari i limiti delle sue attribuzioni.
L'articolo 4, reca modifiche Decreto del Presidente
della Repubblica del 16 maggio 1960, n. 570 recante Testo unico delle leggi per
la composizione e la elezione degli organi delle Amministrazioni comunali. In
particolare estende le pene previste per chi turba il regolare svolgimento
delle adunanze elettorali o impedisce il libero esercizio del voto (reclusione
da due a cinque anni e multa da lire
600.000 a lire 4.000.000) anche a chi con minacce o violenza ostacoli la
partecipazione alle predette competizioni elettorali.
Infine, con l'emendamento 4.0.200 (testo 2) Buccarella è stato
introdotto un ulteriore articolo che prevede la definizione della composizione
e delle modalità di funzionamento dell' Osservatorio sul fenomeno degli atti
intimidatori nei confronti degli amministratori locali, istituito con decreto
del Ministro dell'interno il 2 luglio 2015. Nello specifico al predetto
Osservatorio sono attribuiti una serie di compiti tra i quali: il monitoraggio
del fenomeno intimidatorio nei confronti degli amministratori locali anche
mediante utilizzo di apposita banca dati; la promozione di studi e analisi per
la formulazione di proposte a supporto degli amministratori locali vittime di
episodi intimidatori, nonché la promozione di iniziative di formazione rivolte
agli amministratori locali. Il predetto Osservatorio è istituito con decreto
del Ministro dell'Interno.